La scelta dei materiali di rivestimento è improntata ad un coerente inserimento nel contesto urbano circostante: l’albergo Bellevue sorge al confine del centro storico ed è visibile quale “quinta edilizia” nella veduta verso il fondovalle dalla piazza F.lli Ghedina. L’intento è stato quello di non alterare la percezione visiva e di armonizzare il più possibile cromaticamente l’edifico con il costruito retrostante, composto principalmente di edilizia di completamento degli anni Cinquanta e Sessanta. In accordo con la Soprintendenza si è adottato l’uso dell’intonaco bianco e del larice impregnato con effetto naturale, cercando di ottenere un rapporto equilibrato tra i “bianchi” ed i “legni” della costruzione.

La distribuzione dei rivestimenti di facciata è ispirata alla schematizzazione della conformazione tipica della ciasa ampezzana: un solido volume in muratura finito ad intonaco verso valle ed un retrostante volume di servizio realizzato in legno. Allo stesso modo il volume del corpo sud, affacciato verso il centro del paese, presenta una predominanza dell’intonaco bianco, mentre il corpo nord assume un carattere prettamente ligneo, ordinato da una regolare maglia di montanti realizzati con tavole di legno accoppiate.

Per il basamento dell’edifico, nei piani inferiori, si è scelto di utilizzare una pietra locale, la pietra di Castellavazzo, ricercando le sue tonalità più grigie e scegliendo una posa in conci irregolari e rettangolari, tipica degli anni Cinquanta, quasi a citare i pilastri del pianterreno del Palazzo delle Poste.